La coltivazione del carciofo può essere fatta in autonomia nel proprio orto, seguendo semplicemente i punti descritti di seguito.
I benefici che si possono trarre dalla coltivazione del carciofo sono molteplici. L’ortaggio infatti presenta al suo interno una notevole quantità di fibre (quasi il 6%) che regolano l’attività intestinale. La caratteristica più importante però rimane la capacità di stimolare la produzione di bile e favorire così la normale funzionalità del fegato.
Utile quindi per chi soffre di digestione difficile. Per una completa analisi delle altre proprietà benefiche ti rimandiamo all’articolo a questo link.
I sistemi per avviare la coltura durante la coltivazione del carciofo sono sostanzialmente quattro:
Il primo sistema che ti consigliamo è la messa a dimora di piantine provviste di pane di terra. Questo perché lo sviluppo radicale ne trarrebbe notevole beneficio permettendo alla pianta di crescere evitando complicazioni. Recati dal tuo vivaista di fiducia e effettua l’operazione nei mesi primaverili di aprile e maggio.
Un metodo molto utilizzato è anche quello di utilizzare i germogli ricavati dalla base di piante (già presenti da almeno un anno) e metterli successivamente a dimora. Tale operazione viene chiamata anche scarducciatura, dal nome dei germogli di carciofo (carducci). Il periodo consigliato per il trapianto è da metà febbraio fino a metà aprile e da fine settembre fino a metà ottobre.
Dovrai scegliere germogli lunghi almeno 30 cm e con almeno 5 foglie. In questo modo lo sviluppo della pianta successiva sarà più rapido e rigoglioso.
È largamente utilizzato, nelle regioni meridionali, un’altro di tipo di messa a dimora, quella degli ovoli. Gli ovoli sono delle parti vegetative posizionate nel fusto interrato. Potrebbe essere utile l’utilizzo di questo procedimento se si decide di avviare la coltivazione nei mesi estivi.
Ovviamente, è sempre valida la soluzione della semina diretta nel terreno seguendo le normali procedure di semina nei tempi indicati. La vangatura deve essere fatta a fine maggio o inizio estate.
La coltivazione del carciofo prevede un’attenta cura in tutte le fasi, dalla preparazione del terreno alla manutenzione dello stesso, fino ad arrivare alla cura della pianta vera e propria. Una carciofaia però ha un ciclo abbastanza lungo, fino a 5-6 anni di vita.
Durante la coltivazione del carciofo è importante preparare il terreno nel periodo che precede la messa a dimora delle piantine o della semina. Vanga ad una profondità di 30-40 cm interrando anche una buona quantità di letame maturo.
Leggi anche: Letame: come gestirlo in tre pratici consigli.
Rendi il terreno più libero possibile libero da zolle e, nel caso in cui l’acqua non defluisca in modo uniforme e corretto, conviene formare dei piccoli rialzi di 15-20 cm per prevenire ristagni e marciumi.
Ti consigliamo di irrigare nel periodo estivo in modo da evitare il rischio di riposo vegetativo della pianta. In questo modo avrai un anticipo sulla produzione. Il tipo di irrigazione consigliata è per infiltrazione laterale, dentro solchi precedentemente predisposti.
Puoi trovare una panoramica completa sui tipi di irrigazione nell’articolo a questo link: Tecniche di irrigazione: vantaggi delle diverse tipologie.
Esegui un attento lavoro periodico di sarchiatura. Con la zappa lavora il terreno tra le file e agisci manualmente lungo la fila. Eliminare il rischio di malerbe rimane una prerogativa anche per la coltivazione del carciofo, anche se le sue radici contrastano abbastanza bene la crescita di erbacce.
Taglia gli steli che hanno prodotti i capolini. Il taglio va eseguito necessariamente con un utensile affilato, come una zappa tagliente, perché gli steli alla base possono avere un diametro molto grande ed essere molto secchi e resistenti.
Rimuovi i carducci che sono alla base lasciandone 2-3 per pianta. Come già descritto in precedenza, i carducci rimossi possono essere utilizzati per l’innesto e la preparazione di nuove piante. Questa operazione va eseguita solo dopo un anno di vita della pianta.
Durante le gelate, per le zone più rigide, è consigliabile rincalzare la pianta. Con questa semplice operazione si porta terreno alla base aumentandone il livello e proteggendo l’apparato radicale.
Durante la coltivazione del carciofo si possono verificare delle problematiche relative alla presenza di agenti infestanti e parassiti.
L’afide è un parassita che infesta i capolini e anche le foglie. Viene eliminato naturalmente dalle coccinelle, ma il loro arrivo non è scontato e spesso risulta tardivo. Per prevenire l’infestazione ti consigliamo di eseguire delle pacciamature alla base della pianta quando è ancora giovane. In alternativa, puoi intervenire con insetticidi adatti come il pirimicard.
La nottua è costituita da larve (e poi farfalla dalle ali marroni) che si nutrono del fogliame, si manifesta principalmente al sud. Doveroso intervenire eliminando le parti danneggiate. In fase di volo, tenere gli insetti lontani con infusi a base di pomodoro o utilizzare spinosad
Un’altra malattia temibile è la depressaria. Le larve penetrano dal fogliame fino al cuore del carciofo rovinando l’ortaggio. Anche per questa problematica puoi usare insetticida spinosad come per la nottua, facendo degli interventi a 10 giorni di distanza durante il periodo delle nascite a inizio ottobre.
Per quanto riguarda le malattie fungine che possono colpire la coltivazione del carciofo citiamo la peronospora e il mal bianco. Per saperne di più su come trattare queste problematiche ti invitiamo a contattarci attraverso il nostro servizio Cura le tue piante online.
La raccolta dei capolini inizia a marzo e termina a giugno. Devi eseguire la raccolta a mano, tagliando in maniera obliqua il gambo a circa 10 cm di lunghezza, favorendo così la produzione successiva perché vengono mantenute tutte le foglie giovani. Le raccolte stagionali cambiano a seconda delle varietà, da 3 a 10.
In questo articolo ti abbiamo illustrato le varie tipologie di semina per la coltivazione del carciofo e le tecniche più utilizzate per la cura e manutenzione della pianta e del terreno. Se hai ancora dubbi non esitare a contattarci scrivendoci in chat o sul form assistenza, saremo lieti di fornirti altre delucidazioni in merito.
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Buona coltivazione !”
Lo staff Agritalia