Coltivare asparagi significa innanzi tutto programmare. Il ciclo dell’asparago, a differenza di altri ortaggi, può durare fino a 18 – 20 anni e comprende varie e articolate fasi.
In questo articolo ti forniremo le nozioni necessarie a realizzare la tua coltivazione di asparagi in maniera semplice, evitando errori.
L’asparago è un ortaggio che nasce nel Mediterraneo, le prime coltivazioni di Asparagus officinalisrisalgono addirittura a duemila anni fa nell’antico Egitto.
Oggigiorno, i maggiori produttori di asparagi a livello europeo sono Italia, Francia e Germania.
L’ortaggio, di colore verde bianco o rosato a seconda del tipo di coltura, è un prodotto ricco di sali minerali e vitamine (A, C, D). Se consumato nelle giuste dosi, può rappresentare un valido aiuto alla prevenzione e al contrasto di malattie anche gravi, come il diabete di tipo 2.
Per uno sguardo approfondito sulla composizione chimica degli asparagi ti consigliamo l’articolo a questo link.
Vediamo in breve le parti che compongono l’asparago: Zampa: parte sotterranea composta dalle radici, che hanno la funzione assorbire l’acqua e immagazzinare sostanze nutrienti del terreno, e dal rizoma,parte centrale da cui si svilupperanno le gemme.
Vediamo adesso le parti che compongono l’asparago:
Adesso entriamo nel dettaglio: prima di tutto devi decidere se seminare partendo dal seme o dalle zampe. Questa scelta determina radicalmente la durata e il tipo di coltura che si andrà a fare, infatti, le asparagie da seme necessitano di 3-4 anni prima di realizzare produzioni soddisfacenti. Al contrario, se diecidiamo di partire dalle zampe avremo raccolti più precoci, ma l’utilizzo di zampe troppo vecchie (quelle di 3 anni per esempio) Produrrebbe raccolti di bassa qualità.
Come ogni coltivazione, la scelta del terreno adatto si rivela di fondamentale importanza. Se hai disponibilità di terreno, la coltivazione in campo è sicuramente la soluzione più sicura per realizzare raccolti di buona qualità e quantità. È importante che il terreno su cui andremo a seminare sia ben drenato e sabbioso, infatti l’asparago soffre in particolar modo i ristagni d’acqua. Un’altra condizione essenziale è sicuramente la posizione del nostro appezzamento, che dovrà essere non troppo esposta a forti venti, che potrebbero danneggiare i turioni durante la loro crescita.
La concimazione del terreno è un’altro punto a cui prestare attenzione. Dovresti fornire il tuo appezzamento di concime organico, cercando di evitare più possibile prodotti chimici. Ad esempio, una buona soluzione è sicuramente l’uso del letame maturo.
Per approfondire l’argomento ti consigliamo le nostre guide su come sfruttare al meglio i concimi organici:
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Puoi seminare in primavera interrando i semi ad una profondità di 15 mm circa in file di 40 cm. Dovresti vedere le prime piantine dopo tre settimane circa. È inoltre utile, dopo un paio di mesi dalla crescita, diradare le piantine a 10 cm l’una dall’altra, in modo da favorire la crescita.
Se invece hai già delle zampe pronte, acquistate da un vivaista o ereditate dai precedenti raccolti, dovresti piantarle in fossette da 20 cm circa arricchendole magari con sostanza organica come l’humus di lombrico ctl.
Se non disponi di terreno a sufficienza è possibile coltivare gli asparagi anche in vaso. La composizione del terreno deve essere comunque ben drenante e senza ristagni. Produci dei solchi di 3-4 cm dove andrai a mettere i semi. L’irrigazione successiva dovrà essere frequente, nella misura di 2-3 volte a settimana.
Per il primo anno di coltivazione dovrai svolgere tutte le normali operazioni si sarchiatura e irrigazione. Se hai deciso di partire dal seme, piantalo intorno a febbraio marzo. Per la realizzazione dell’impianto, qualora fossi partito dalle zampe, puoi aspettare il mese di aprile.
Verso la fine di ottobre, o comunque con l’inizio dei periodi più freddi, rifornisci il terreno di materia organica e coprilo con uno strato di compost per evitare possibili gelate.
Permetti ai turioni di svilupparsi senza toccarli.
Per il secondo anno dovrai svolgere una costante azione di diserbo dagli infestanti ed effettuare il rincalzo delle file a giugno. Dalla seconda primavera si possono iniziare a raccogliere i primi asparagi, avendo cura di lasciarne discrete quantità sul terreno per favorire le future produzioni.
Dal terzo anno in poi continuerai il lavoro importante sul mantenimento del terreno, liberandolo da infestanti. Potrai raccogliere da giugno raccolti in quantità maggiore.
L’irrigazione in campo va affettuata a brevi distanze di tempo l’una dall’altra, avendo sempre cura di non creare ristagni d’acqua pericolosi. Ti consigliamo di effettuare delle piccole zappettature del terreno in modo da far defluire i liquidi in maniera funzionale evitando croste superficiali.
In questo articolo hai scoperto le nozioni basilari per la semina e successiva cura delle piante di asparago. Se hai dubbi o richieste per consigli mirati e specifici su come coltivare asparagi, puoi in ogni momento contattare il nostro esperto che ti fornirà tutti i dettagli che ti servono.
Non ci resta che augurarti, buona coltivazione!
Lo staff Agritalia
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